La parrocchia storica tra architettura gotica e arte sacra La Chiesa della Beata Vergine Immacolata è la chiesa parrocchiale di Armungia, piccolo borgo della Sardegna sud-orientale. Costruita tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento, rappresenta un importante esempio di architettura religiosa in stile tardo gotico, testimone della storia artistica e spirituale del paese. Oltre alla sua funzione liturgica, la chiesa custodisce oggetti sacri di pregio e conserva tracce del legame tra la comunità locale e la famiglia Lussu.
Origini architettoniche e struttura
L’edificio presenta una pianta a croce latina e un’unica navata scandita da archi a sesto acuto in pietra a vista, elementi tipici dell’architettura gotica tardiva. La costruzione originaria risale alla fine del XVI secolo, periodo in cui la presenza di comunità religiose stabili in Sardegna si consolidava nei centri rurali.
Al suo interno si trovano:
- un fonte battesimale e un’acquasantiera in arenaria scolpita, risalenti alla prima metà del Seicento
- una campana in bronzo del 1668
- diversi oggetti liturgici in argento databili tra il XVII e il XIX secolo
L’altare e il legame con la famiglia Lussu
L’altare attuale, in marmo, è stato realizzato nel 1911, dopo che un incendio aveva distrutto quello ligneo originale. Al centro dell’altare si conserva una statua seicentesca della Madonna Immacolata, protetta in una nicchia.
Sulla parte posteriore dell’altare è murata una lapide commemorativa che ricorda l’anno di realizzazione e i promotori dell’intervento: il parroco Antonio Maria Lussu e il sindaco Giovanni Lussu, padre di Emilio Lussu.
Questo dettaglio rafforza il legame profondo tra la chiesa e la memoria storica di Armungia, inserendo la famiglia Lussu tra i protagonisti della vita pubblica e religiosa del paese.
La Croce Santa e le formelle misteriose
Di fronte alla chiesa, nella piazza, si trova la Croce Santa, realizzata in ferro battuto da artigiani locali. La colonna che la sorregge reca un’incisione in bassorilievo con la data 15 agosto 1905, giorno della sua consacrazione.
All’interno della chiesa, incastonate negli archi della navata, si trovano alcune formelle murate di cui non si conosce con certezza né la provenienza né il significato, aggiungendo un elemento di mistero e interesse iconografico.
Le altre chiese di Armungia
Nel 1833, l’abate Vittorio Angius documentava la presenza, oltre alla parrocchiale, di due chiese filiali: la Chiesa di San Giovanni e la Chiesa di San Sebastiano. Entrambe erano situate nei pressi del Nuraghe, “all’estremità del paese verso levante”, ma oggi risultano scomparse.
Invece, sul colle che chiude l’abitato verso occidente, si conserva ancora oggi la chiesetta campestre dedicata alla Madonna di Bonaria, edificata negli ultimi decenni dell’Ottocento, e tuttora legata alle celebrazioni religiose locali.
Dove
Piazza Chiesa, 09040 Armungia SU